Standard Maschili

“A differenza del sesso, il genere è una creazione umana, ma entrambi sono dati di realtà, con conseguenze importantissime per le donne che affrontano un mondo costruito sugli standard maschili.” (Croline Criado Perez)

Il GENDER DATA GAP è un fenomeno che si riferisce alla carenza o insufficienza di dati disaggregati per genere. Questo gap crea continue distorsioni nella comprensione delle differenze di genere e delle loro implicazioni in ogni campo.

La maggior parte dei dati raccolti tende a basarsi su esperienze maschili, con una sottorappresentazione delle esperienze femminili o delle persone non binarie, portando a conclusioni o decisioni che non riflettono la realtà di tutti i generi.

Credo sia per questo motivo che negli ascensori c’è un massimale a 300 kg per 4 persone (il parametro è ovviamente un uomo di 75kg normopeso).

Per lo stesso motivo da giugno a ottobre ci sono donne che tremano sul Frecciarossa, la cui temperatura è regolata in base alle esigenze maschili.  E già che siamo sul Frecciarossa, indovinate perché nei bagni la tavoletta è a molla. Pare che educare i maschi a tirare su la tavoletta sia impossibile.

È sempre per questa idea di umanità, basata sulle esigenze di un uomo sano e normopeso, che esistono macchine per movimentare qualsiasi cosa, ma un anziano obeso non autosufficiente sarà movimentato dalla sua badante, senza alcun ausilio e spesso senza alcuna formazione. E la sua badante sarà nel 86,4% dei casi una donna (rapporto INPS sui collaboratori domestici 2023).

Per lo stesso motivo, da circa 40 anni gli airbag uccidono più donne che uomini, perché tarati sulla corporatura di quel solito maschio di 75kg che abbiamo inventato per rappresentare l’intera umanità. Possiamo guardare altrove e vedremo che i giubbotti antiproiettile in uso alle forze di polizia e alle forze armate, non hanno uno spazio per il seno e quando vengono indossati da donne, non solo schiacciano, ma diventano più corti lasciando esposta parte del busto.

E lo stesso vale per i protocolli di emergenza nel caso di arresto cardiaco e più in generale per la ricerca medica che utilizza campioni di soggetti prevalentemente maschili, il che può rendere invisibili le specifiche reazioni del corpo femminile a certi trattamenti o farmaci.

Anche nel mondo della tecnologia, la mancanza di dati legati all’esperienza delle donne porta a bias nei prodotti, come nel design di smartphone o automobili, che spesso non tengono conto delle esigenze femminili.

 Non mi dilungo, ma a chi si occupa di politiche e pratiche di gender equality, suggerisco la lettura di “Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano” di Caroline Criado Perez che si è messa a cercare i dati, i numeri, le tendenze e con questi in mano, riflette sulle conseguenze di una visione di mondo imperniata su un uomo modello che rappresenta tutti, ma che semplicemente… non esiste.

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