“Ah le emozioni? di quello si occupa mia moglie”

(Risposta di un manager di circa 60 anni, davanti alla proposta di un’aula sull’intelligenza emotiva).

E ancora una volta mi dico che il problema di genere che abbiamo, non è una cosa da femmine, come mi sento rispondere a volte. È banale, ma anche i maschi hanno un genere. Già.

La “mutilazione emotiva” degli uomini (per citare Bel Hooks) mi sembra essere all’origine di un sacco di guai. Questa distanza da sé stessi, porta all’incapacità di definirsi intimamente: l’identità maschile sembra fragile, costantemente in crisi e in cerca di ridefinizione. Un’identità bisognosa di conferme dai pari, dall’altro sesso, dal sistema.

Una identità che si appiattisce, almeno quanto quella femminili, se non di più, su un modello sempre più rigido, se i nonni avevano il mito del cowboy romantico, quello che fuma a cavallo davanti al tramonto, con i suoi silenzi e la sua etica dell’amicizia, noi negli anni 90 abbiamo avuto i Terminator, un enorme giocattolo di metallo travestito da uomo, creato per ricordarci quanto il patriarcato tema le emozioni.

I nostri figli, con la solita grazie dirompente e leggera degli Gen Z, quasi certamente senza volerlo e senza nemmeno rendersene conto, hanno mandato in vacca tutto e amano dei maschi che giocano tra machismo e femminilità, come quella meraviglia di Mahmood (che ovviamente è il mio preferito, nonostante sia ormai una signora degli anni ’70).

Poi ci sono i trumpiani, i putiniani, i broligarchi, le mogli felici dell’instagram cattolico, i machos delle serie tv, insomma un mondo che ancora resiste e cerca di tenere tutto fermo.

Immagino che se fossi un uomo sarei confuso. Molto.

Avrei però anche un senso di libertà, come un vento che soffia alle spalle e spinge, alleggerendo il peso, aumentando il passo, suggerendo una strada nuova.

Allora forse manca solo un alleato. Ed eccoci qua. Uomini, ci siamo qui noi che siamo esperte di lotta al patriarcato, non la abbiamo ancora vinta, ma stiamo combattendo tenacemente e siamo abbastanza abituate a perdere da non mollare.

Vi aiutiamo noi, facciamolo insieme.

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