Anatre, Juventus e montagne di arroganza

Responsabilità e domande

Vivo a Venezia. “Ma Venezia? Venezia?”, “Sì, Venezia Venezia” ed è da qualche giorno che in città si parla di Donald Trump Junior. Qua qualcuno è scandalizzato e qualcuno impietosito dal rampollo che, nel bene e nel male, si porta addosso quel nome impegnativo. Per chi non lo sapesse, DTJ (poverino, in effetti) è venuto in laguna, ha preso una barca, un fucile, qualche amico e un drone ed è andato a caccia di anatre. Ne ha abbattute più di una, ma una in particolare era una specie protetta. E lui non aveva il patentino di caccia. In sintesi, un extra comunitario va in giro per la laguna armato e ammazza una bestia protetta. Suona diverso, vero?

E a me viene da pensare “quanta arroganza devi avere per andare in un paese straniero, non porti il problema di rispettare la legge, prendere un fucile e abbattere una bestia protetta in tutto quel continente?”

Cambiando discorso, oggi i nostri ministri Nordio e Piantedosi sono andati in aula a contraddirsi a vicenda, raccontando una romanzesca versione dei fatti relativa all’arresto di Almasri e alla sua immediata scarcerazione, di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità.

E a me viene da pensare “quanta arroganza devi avere per arrivare in un paese, che sai ha l’obbligo di arrestarti, noleggiare un’auto e andare a vedere la partita?”.

È la consapevolezza della totale impunità che mi sembra sorprendente.

Unendo i puntini sorprendente non è. Tutto torna se guardi a come gira la responsabilità, nel senso proprio di RESPONS – ABILITÁ, il dover rispondere.

L’arroganza di alcuni, si sposa con la totale de-responsabilizzazione degli altri.

E arrivo al punto. La responsabilità ha a che fare con l’assumere l’onere di dare risposte, ma non sarà che noi, i nostri giornali, i nostri vicini di casa, i nostri colleghi, noi… abbiamo smesso di fare domande?

Indietro
Indietro

Corpi nudi significanti

Avanti
Avanti

A cosa servono i broligarchi?