A cosa servono i broligarchi?
A niente. Sono le ballerine con le piume che circondano l’elefante del circo. Celebrano il potere.
Sono maschi, maschissimi, narcisissimi, potentissimi, ricchissimi, talvolta un po’ sballati (mia nonna avrebbe detto ‘se ne sono accorti tutti, che vergogna’), ricchissimi. E inutili.
E allora uno si chiede: ma perché la società ha lasciato che esistessero e diventassero sempre più potenti? Qualche risposta con uno sguardo storico di profondità la dà Guido Alfani, nel suo libro “Come dèi tra gli uomini. Una storia dei ricchi in Occidente”. Racconta, in sintesi, come la presenza dei ricchi nei secoli sia stata giustificata dal loro ruolo sociale nei momenti di crisi della comunità.
Il signore del castello andava a fare le campagne militari che i suoi contadini non potevano combattere e li proteggeva nei conflitti violenti, che al tempo erano il solo modo di risolvere dispute e disaccordi.
I Signori rinascimentali riempivano le casse delle Signorie in caso di bisogno, con i propri patrimoni personali. É così che nel 1512 i Medici “comprano” il ducato di Firenze, mettendo fine a una crisi iniziata quasi dieci anni prima.
Il fenomeno è durato secoli: i ricchi hanno motivo di esistere perché hanno un ruolo sociale. Accumulano e conservano come dei granai.
Ancora nel 1907, racconta Alfani, il sig. John Pierpont Morgan intervenne per stabilizzare i mercati americani che stavano vivendo il “Panico del 1907” e la stessa cosa cercarono di fare i suoi eredi nel 1929. Durante i giorni del crollo, i rappresentanti di J.P. Morgan & Co. si riunirono con altri banchieri di Wall Street nel tentativo di fermare il panico. La banca, insieme ad altre grandi istituzioni private, acquistò grandi quantità di azioni per cercare di frenare la caduta dei prezzi. Ci hanno provato, anche se sappiamo come è andata.
Poi qualcosa è cambiato ed oggi nonostante i loro patrimoni siano stati sostanzialmente risparmiati dalla Grande recessione del 2008 e dalla pandemia di Covid-19, i ricchi e i super-ricchi si sono mostrati riluttanti a contribuire al bene comune, opponendosi persino a misure d’urgenza.
A seguito della crisi globale causata dalla pandemia di COVID-19 l'Unione Europea (UE) ha promosso una serie di misure straordinarie per sostenere i mercati, le economie degli Stati membri e i cittadini. Sommando le misure europee (Next Generation 750 miliardi, Sure 100 miliardi, Pandemica Emergency Purchase Programme 1.850 miliardi, Fonda per la Solidarietà Europea 500 milioni) e nazionali (cassa integrazione, contributi, bonus, sostegni), il sostegno complessivo dato dal pubblico alla ripresa economica in Europa è stato stimato in oltre 3.500 miliardi di euro.
In sintesi, abbiamo pagato noi cittadini comuni, noi contribuenti, noi lavoratori, chiamateci come volete.
Intanto che le comunità si “salvano” da sole, anche quel droide protocollare di Mark Zuckerberg ha scoperto il testosterone e il modello di gioco è diventato proprio per tutti a somma zero. Un modello molto patriarcale basato su forza, competizione e performance, sempre più lontano da una alternativa fondata su consenso, collaborazione e rispetto, che sembrerebbero essere coordinate più efficaci per navigare il contesto attuale.
Ammetto che a questo punto l’idea di Mark ed Elon che si scontrano al Colosseo, come Massimo Decimo Meridio e fino all’ultimo sangue, tutto sommato non mi sembra niente male.